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Il caleidoscopio, di solito è un semplice tubo di cartone avente all’interno una serie di specchi diversi per forma e colore; pezzetti di vetro colorati per creare la visione d’infinite strutture simmetriche. Il nome dello strumento fa riferimento alla lingua greca e, come è noto, significa: "oggetto che permette di vedere belle forme". Appoggiando un occhio ad un'estremità del tubo, come si farebbe con un cannocchiale e girando poi l'altra estremità, si possono, infatti, vedere delle figure interessanti, grazie ai pezzi di vetro o plastica colorati contenuti all'interno del tubo, forme che, girando il tubo, cambiano continuamente, regalando a chi osserva effetti sempre nuovi, sempre appariscenti. Ecco, facendo un paradosso, l’obiettivo della fotocamera di Gianfranco Cappuccini è paragonabile ad un fantastico caleidoscopio, in altre parole – nelle sue mani -






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